Printemps, ispirazione liberty

Entrare nell’atrio di Printemps Haussmann, tempio dello shopping parigino, significa essere coinvolti in una spettacolare scenografia fatta di colori, geometrie, riflessi ed energia

Sono abituati a stupire Eiri Ota e Irene Gardpoit, fondatori dello studio Uufie, con sede a Toronto, che puntano a creare esperienze e a coinvolgere i fruitori dei loro progetti. Lo fanno tramite moduli, ripetizioni, materiali e colori. Nel caso dello store Printemps Haussmann, a Parigi, sono stati chiamati per progettare l’atrio e l’area di distribuzione dal seminterrato al nono piano.
Originariamente questo spazio era occupato da una massiccia scala a chiocciola, ma da quando il centro è stato fondato, nel lontano 1865, molte parti sono state distrutte da incendi o demolite durante i lavori di ammodernamento del centro che ha rivoluzionato per sempre lo shopping a Parigi.

L’edificio rappresenta un simbolo per la sua facciata Art Nouveau e per la sua maestosa cupola. Forma che viene in qualche modo ripresa verticalmente nell’intervento dello studio Uufie che pensa a una sorta di ‘velo’, la cui geometria nasce dal collegamento dei quattro angoli di questo alto vano. Si possono immaginare degli enormi lenzuoli, non stesi verticalmente, ma con un leggero rigonfiamento. Il tutto infatti, pur pesando la bellezza di 24 tonnellate, sembra galleggiare nello spazio, delimitato da un pavimento di vetro e un soffitto a specchio.

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Per capire meglio l’intervento e le sue dimensioni, basti pensare che la struttura è alta 25,5 m, larga 12,5 m ed è costituita da fogli di alluminio laminato, verniciati di bianco, con effetti tridimensionali che creano un disegno floreale, come petali triangolari. L’ispirazione è nata dall’interpretazione di forme trovate nella vetrata originale, trasposte in uno schema ripetitivo e randomizzate (rese quindi casuali) per dare vita a 17.200 petali. Alcuni di questi sono rivestiti di vetro dicroico (un particolare vetro contenente micro-strati di ossidi metallici che producono effetti cangianti) che, conferendo una qualità iridescente alla superficie, ricorda l’esplosione di fuochi d’artificio o più poeticamente la dolce caduta dei fiori.

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I visitatori che si avvicinano alle scale mobili attraverso un ingresso oscurato, si muovono verticalmente, vivendo esperienze diverse a secondo dei momenti, della trasformazione dei colori e dei riflessi nello specchio, dove si riflette il velo. Lo specchio che nasconde le scale mobili viene chiamato ‘one-way mirror’, è cioè una superficie semitrasparente, parzialmente riflettente e parzialmente trasparente. Il velo inoltre è forato per consentire di essere attraversato dall’illuminazione interna del centro commerciale.
La costruzione di questa complessa e affascinate struttura è stata completata in soli otto mesi, lasciando sempre attiva l’attività commerciale interna e rispettando la rigida normativa antincendio.

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55 bolivar

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Photo Credits © Michel Denance