Cadavre Exquis in forma architettonica

Nel Miami Design District un parcheggio multipiano diventa Garage Museum, struttura urbana di grande impatto visivo e gioco progettuale che esplora i temi della prossimità, della collaborazione e del cross-referencing

Inventato dai Surrealisti nel 1925 accostando casualmente prima parole poi disegni in un insieme totalmente illogico, l’ironico gioco del Cadavre Exquis acquista dimensione architettonica nel Garage Museum, inaugurato a fine aprile con conferenza degli architetti e party sulle NE First Avenue e NE 40th Street del Design District di Miami.
Posta di fronte all’Institute of Contemporary Art – anch’esso un recente tassello nel progetto di sviluppo del District completato a fine 2017 su progetto di Aranguam + Gallegos – la struttura di 7 piani combina funzionalmente in modo tanto semplice quanto appariscente due esigenze della zona che sembrano essere diventate fondamentali, provvedere al parcheggio delle automobili (800 in tutto) per consentire lo shopping di lusso ed esporre installazioni d’autore.

Conduttore del gioco l’architetto Terence Riley dello studio di Miami K/R (Keenen/Riley), che è stato scelto da Dacra e L Catterton Real Estate come curatore del progetto condiviso con altri quattro studi internazionali di architettura, i newyorkesi WORKac, il tedesco J. Mayer H., gli spagnoli Clavel Arquitectos, e il francese con sede a Tokyo Nicolas Buffe, ognuno dei quali ha potuto liberamente esprimersi su una porzione delle quattro facciate della struttura architettonica, all’insaputa degli altri.

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Grandioso il fronte con l’accesso al parcheggio multipiano su 41st Street, in cui elementi dello stile Barocco e Rococo sono accostati a anime, tokusatsu e manga. Invenzione di Nicolas Buffe ispirata alla sua passione per videogame e animazione giapponese, la facciata “Serious Play” incorpora nel rivestimento in lamiera perforata una fitta composizione di elementi in 2D e 3D in metallo tagliato al laser e vetroresina, mentre al livello della strada 4 cariatidi in 3D presidiano l’ingresso e l’uscita.

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La sezione intitolata “Urban Jam” e ideata da Clavel Arquitectos tratta invece un tema attuale per Miami. Il recupero di ‘corpi’ urbani abbandonati viene qui rappresentato con un vertiginoso allineamento in altezza di 45 auto trattate con scintillanti finiture dorate e argentate, surreali oggetti scultorei di lusso. Altrettanto attuale e ubiquo in tutto il panorama urbano l’elemento scelto da K/R per la propria porzione, prospiciente l’ICA. “Barricades” accosta in regolare scansione parallela le barriere a strisce bianche e arancione usate per regolare il traffico in caso di lavori sulla strada.

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Le restanti due installazioni si uniscono nei fronti che comprendono anche l’angolo fra la 1st Avenue e  la 41st Street. L’opera di WORKac, “Ant Farm”, riproduce in scala gigante il reticolo in sezione di una colonia di formiche, con spazi di attività e di collegamento svelati (o celati) dal rivestimento in metallo perforato.
Dedicata al tema dell’interazione sociale, la facciata accoglie in posizione centrale anche “Dippin”, lavoro dello street artist di New York Jamian Juliano-Villani.
Sull’angolo arrotondato si interconnette la realizzazione di J. Mayer H., “XOX (Hugs and Kisses)”, che invece preferisce le forme delle tessere dei puzzle, decorate con righe e colori sgargianti.

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Speirs + Major si è infine occupato del progetto di illuminazione dell’intera struttura, ingegnerizzata da Tim Haahs, in modo da dare al Garage Museum anche una ben definita identità notturna.

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Photo: ©Miguel de Guzman