Arte a cielo aperto

Più di 200 ettari di terra, nel cuore della Provenza, abbracciano insieme un vigneto biodinamico e un parco con 30 opere d’arte contemporanea a fare da contrappunto. Una convivenza che include il nuovo padiglione espositivo elegantemente innestato nel regno del prestigioso Château La Coste. A dare il contributo, tre firme d’eccellenza: Jean Nouvel, Tadao Ando e RPBW

A Château La Coste, tra la città di Aix-en-Provence e il parco naturale del Lubéron, in Francia, l’arte si contempla e si beve. Un concentrato culturale raffinatissimo fatto di esperienza vinicola ed estro creativo che, insieme, dispiegano un’esperienza unica fatta di percezioni allo stato puro.
Una gioia per occhi e palato voluta da Patrick McKillen, facoltoso collezionista d’arte e uomo d’affari irlandese che una volta acquistata quella che al tempo era una semplice azienda vinicola ha voluto trasformarla in un punto di riferimento che racchiudesse vino, arte e architettura.
Un bel parterre di firme quello scelto per valorizzare tutto ciò che gravita attorno ai vigneti biodinamici coltivati ora a Cabernet Sauvignon, Syrah, Grenache, Vermentino, Sauvignon Blanc, Chardonnay e Cinsault. Jean Nouvel è autore dell’hangar che ospita la vinificazione, un semicilindro metallico che dichiara subito, evocandola esteticamente, la sua funzione; Frank Gehry firma col suo stile decostruttivista un padiglione all’aperto per eventi musicali.

 width=
Cuverie by Jean Nouvel
 width=
Pavillon d Musique by Frank Gehry ©Gehry and Partners, Simon Schwyzer

Tadao Ando è la testa pensante per il suggestivo centro d’arte contemporanea open air, insieme a un ristorante e una libreria: un autentico ‘a tu per tu’ con 30 opere di artisti del calibro di Louise Bourgeois, Alexander Calder, Paul Matisse, Ai Weiwei, che, in perfetta affinità con la natura, respirano ossigeno disseminate sul terreno erboso o riflesse su specchi d’acqua.

 width=
Centre d’Art by Tadao Ando ©Simon Schwyzer
 width=
Louise Bourgeois, Croushing Spider ©Richard Haugton

Infine, ha da poco fatto la sua entrée il recente padiglione espositivo progettato da RPBW, nato per ospitare mostre fotografiche e scultoree con anche un’ala riservata alla conservazione del vino.
I suoi 160 metri quadrati sono chirurgicamente incastonati nel vigneto attraverso un’ansa di 6 metri scavata nel terreno, livellando quasi il tetto che, così, segue il ritmo visivo degli avvalli del vigneto. Un’opera di straordinario impatto, culturale ed estetico, in attesa della prossima ‘illuminazione’ da parte della proprietà.

 width=  width=  width=  width=  width=  width=

Photo Credits RPBW project: ©Stephane Aboudaram | WE ARE CONTENT(S)