Cento volte auguri!

Una mostra per celebrare il centenario della nascita di Achille Castiglioni. Cento gli ‘oggetti anonimi’ donati da altrettanti esponenti del design contemporaneo per rendere omaggio al grande Maestro

Cento è il numero chiave. Cento sono gli anni che il Maestro Achille Castiglioni avrebbe compiuto il 16 febbraio. Cento, gli esponenti più rappresentativi del mondo del design contemporaneo che gli hanno reso omaggio in questa data storica. Cento quindi gli ‘oggetti anonimi’ donati che vanno a costituire la mostra 100×100 Achille.
La singolarità dell’anniversario, ma soprattutto la personalità eclettica e non ordinaria del festeggiato, non poteva che richiedere una celebrazione altrettanto sopra le righe. Ecco allora il progetto espositivo promosso dalla Fondazione Achille Castiglioni, costituita da Giovanna e Carlo Castiglioni – che dal 2006 sono impegnati con passione e senza sosta nel raccontare con entusiasmo la figura del padre – presso lo spazio di Piazza Castello 27 a Milano, lì dove era il suo Studio.

Tra le famose vetrine ricolme di oggetti anonimi che l’Architetto custodiva con passione ed attenzione, di cui apprezzava innovazione, semplicità e funzionalità, spuntano armadi da campeggio contenenti cento oggetti ‘anonimi’ donati da altrettanti esponenti internazionali del design contemporaneo invitati a prendere parte a questa mostra collettiva e altamente evocativa; oggetti necessariamente senza firma, non riconducibile ad alcun editore, che vediamo e utilizziamo tutti i giorni e di cui non sappiamo l’origine, ognuno di essi accompagnato da un biglietto augurale che trova spazio sulla parete antistante l’esposizione.
Ecco quindi un trespolo per uccelli donato dai fratelli Bouroullec, uno stampo per dolci da Cristina Celestino, una gruccia pieghevole da Michele De Lucchi, guanti da giardinaggio da Naoto FukasawaPiero Lissoni ha pensato a un set di forbici per la cura dei bonsai, Alessandro Mendini un cappello del pastore “Bergamino”, Jasper Morrison una spillatrice, Marcel Wanders un festone di carta, e tanti altri ancora.

Lo studio Calvi Brambilla che firma l’allestimento (curata da Chiara Alessi e da Domitilla Dardi) ha quindi utilizzato e rievocato lo stesso metodo di sintesi e leggerezza del Maestro, con una proposta espositiva che agevola il carattere itinerante della mostra, destinata ad essere riproposta sul territorio nazionale e internazionale.
Gli ‘oggetti anonimi’ saranno poi raccolti in un catalogo edito da Corraini.

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Achille Castiglioni in studio, 1995 © foto Gianluca Widmer