Milano caput mundi

La 57esima edizione del Salone del Mobile.Milano sancisce il legame imprescindibile e intrinseco con la città che ne dà i natali attraverso il suo primo Manifesto, fulcro della Conferenza stampa di presentazione tenutasi quest’oggi

L’attenzione si sposta dall’evento al contesto. Perché senza il generale, anche il particolare non sussisterebbe. In una sorta di processo induttivo che ha condotto a riflettere sull’universalità dei valori che definiscono le due realtà in gioco, il Salone del Mobile si rivolge direttamente alla città di Milano. E lo fa attraverso il suo primo Manifesto, “non solo un atto di affetto nei confronti della città e di tutti gli attori che ne hanno decretato il successo, ma soprattutto una dichiarazione di intenti che getta le basi di un nuovo modo di pensare, fare sistema e progetto”.

Di questo si è parlato alla conferenza di presentazione – tenutasi quest’oggi nell’aula magna dell’università Bocconi – della 57esima edizione del Salone del Mobile.Milano. Non delle Biennali (quest’anno Eurocucina con il collaterale evento FTK e Salone Internazionale del Bagno), non del SaloneSatellite (imprescindibile collettiva che accompagna la manifestazione madre da 21 edizioni, guidata dal tema Africa/America Latina: Rising Design – Design Emergente), bensì del retroscena da cui tutto ciò sorge e che ne sta alle fondamenta. Ovvero quel sistema di relazioni e di “contagio positivo” tra gli attori in scena – imprenditori piccoli e grandi, designer e architetti, enti e istituzioni – che ha segnato la storia di successo del Salone.

Sono parole come emozioneimpresaqualitàprogettosistemagiovanicomunicazionecultura a comporre il Manifesto. Parole cariche di significato e ambizioni, che devono trasformarsi in azioni concrete per non ridursi a retorica.
La volontà c’è, come si evince dalle parole del Presidente Claudio Luti: “Per vincere la sfida globale dobbiamo fare ancora di più: dobbiamo puntare sull’innovazione e sulla qualità sostenibile, sulla capacità di fare sistema e cultura, sulla volontà di condividere informazioni e valorizzare le nuove generazioni. Per questo, anche il Salone continua a rinnovarsi e a consolidare il suo legame con Milano. Il primo Manifesto è un impegno a fare sempre meglio e un invito a Milano, la città al centro di tutto, da dove è partito tutto, a fare rete, a crescere insieme”.

Un passo in questa direzione è la possibile creazione di un Museo del Design alla Triennale, una necessità sottolineata dal Sindaco di Milano Beppe Sala, che amplierebbe il raggio d’azione del Manifesto stesso lavorando sulla relazione tra pubblico e privato. E sempre il Primo Cittadino riporta l’attenzione su uno dei punti del Manifesto, i ‘giovani’ (“Milano è una città universitaria con 200mila studenti universitari, dei quali quasi 20mila sono stranieri, che compongono il 14% della popolazione”), seguito poi da Piero Lissoni e Fabio Novembre che insieme a Stefano Boeri hanno preso posto sul palco dell’aula magna.

Immediato punto di collegamento tra la fiera e la città in occasione della Milano Design Week di Aprile, sarà la mostra-installazione “Living Nature. La Natura dell’Abitare”, sviluppata insieme allo studio Carlo Ratti Associati (CRA), e realizzata in piazza Duomo, davanti a Palazzo Reale.