Prospettive interessanti per il mobile europeo

Il Rapporto Csil 2017 valuta il mercato mondiale dei mobili 395 miliardi di dollari a prezzi di produzione. Il principale esportatore è la Cina, che negli ultimi 6 anni ha più che raddoppiato le sue vendite internazionali, per poi subire un calo del 6% nel 2016, quando si sono fermate a 49 miliardi di dollari, pari al 36% delle esportazioni complessive di mobili. Le inseguitrici Germania (8% del totale), Italia (8%) e Polonia (7%) hanno continuato ad aumentare le esportazioni. Il primo importatore si confermano gli Stati Uniti (26% del totale), seguiti da Germania (11%), Regno Unito (6%) e Francia (6%).

L’export italiano è diretto soprattutto verso l’Unione europea (56,3%). I paesi più attratti dall’arredo Made in Italy sono la Francia (14%), seguita da Germania (13,8%) e da Regno Unito (10,2%).

Le stime del World Furniture Outlook, elaborato da Csil, per i dati finali 2017 prevedono un incremento degli acquisti di mobili a livello globale del 3%. Le prospettive per il mercato internazionale dell’arredamento sono interessanti: secondo gli scenari macro-economici delineati da Prometeia e dal Fondo Monetario Internazionale, nel biennio 2018-2019 dovrebbe rafforzarsi la ripresa e si stima che le esportazioni di arredi italiani cresceranno in media del 2,5% tra il 2017 e il 2019.

Secondo i dati di FederlegnoArredo, la filiera del legno-arredo genera in Europa un mercato da 209 miliardi di euro. L’Italia, con 33 miliardi di euro e una corrispondente quota del 15%, è il secondo mercato in Europa, dietro alla Germania, ma è il primo per numero di imprese e dipendenti. Da questa posizione trainante, l’Italia spinge per un rafforzamento della politica commerciale europea, volta a rimuovere le barriere per potenziare al massimo gli scambi, ma al contempo a tutelarsi dai pericoli del dumping e dall’invasione del prodotto cinese. I mobili Ue sono molto rinomati nel mondo e rappresentano una delle industrie europee maggiormente capaci di offrire qualità e varietà di prodotti.