Un ‘gioiello’ per il nuovo quartiere finanziario di Shanghai

Un altro tassello si aggiunge nel complesso puzzle che è il tessuto urbano di Shanghai, l’ultima tessera ancora da sistemare sul fiume Huangpu fra la città antica, lo storico distretto del Bund con il suo passato coloniale e il moderno quartiere finanziario del Financial Belt. Sui 426.000 metri quadrati disponibili il Bund Finance Centre, proprietà della Fosun Property Holdings, è un complesso a uso misto per uffici, retail, ospitalità e cultura da poco completato, opera progettuale congiunta degli studi londinesi di Foster + Partners e di Thomas Heatherwick, in collaborazione con ECADI (East China Architectural Design & Research Institute) e Martha Schwartz Partners.

Otto gli edifici realizzati, di diverse volumetrie e altezze, e dai volumi semplici e squadrati, disposti in due diverse zone e intercalati da percorsi pedonali e spazi pubblici con aree verdi. A sud, le due architetture più elevate del complesso, due torri gemelle alte 180 metri, ospitano nel sottosuolo parcheggi e servizi, nella base il BFC shopping centre con terrazza, negozi, palestra, ristoranti e caffè, e in altezza gli spazi per uffici. Nella sezione più a nord, invece, i cinque edifici sono più bassi, in linea con le proporzioni architettoniche a ridosso del waterfront, e accolgono altri spazi per uffici, l’albergo Wanda Reign on the Bund della hotel company cinese Wanda Hotels & Resorts, la sede della Fosun Foundation.

Come spiega Gerard Evenden, Head of Studio e Senior Executive Partner di Foster + Partners, l’intenzione era di creare nella città “un punto di connessione the collegasse la Cina moderna a quella più antica, traendo ispirazione da entrambe per creare un insieme nuovo, unico e coerente”. Una fusione ‘concettuale’ che si manifesta in particolare nella scelta dei materiali utilizzati nelle strutture architettoniche, dove i sistemi di facciate vetrate ad alte prestazioni sono accostati a cornici in granito leggermente bugnato lavorato a mano, il cui tono grigio chiaro fa risaltare, come uno sfondo neutro e autorevole, le tonalità vive e calde delle superfici e pannellature in bronzo.

La fusione fra antico e moderno si esprime anche nell’architettura che rappresenta il cuore dell’intero complesso e il focus sociale del nuovo intervento urbano, la sede della Fosun Foundation, centro culturale polifunzionale dedicato a mostre, spettacoli, performance di arte, teatro e moda. La fondazione, con una struttura aperta ispirata ai palcoscenici del teatro cinese tradizionale, secondo Thomas Heatherwick, “è una specie di gioiello da scoprire fra gli altri edifici, in cui l’esigenza più importante era riuscire a creare una connessione con l’esterno”. Così il vasto palcoscenico quadrato è rialzato e aperto su tutti i lati, rivestito nella base con lamelle di bronzo e chiuso da una facciata cinetica, un ‘sipario’ mobile composto da tre cortine sovrapposte e di diversa lunghezza. Scorrendo con moto circolare agganciati a tre diversi binari, i ‘veli’ aprono e chiudono il palcoscenico verso la piazza e verso il fiume, adattano lo spazio ai diversi eventi e utilizzi, instaurando un dialogo continuo con il contesto urbano e creando speciali effetti ottici. Le cortine sono state realizzate, in collaborazione con gli ingegneri della Tongij University, con 675 tasselli in lega di magnesio ­– di lunghezza variabile fra i 2 e i 16 metri e lavorati con pattern a rilievo – che rimandano alla conformazione delle canne di bambù, qui in metallo con un taglio di colore rosso alla base, o, con un riferimento più occidentale, alle canne di un organo.

Come spiega Evenden, “il centro culturale rappresenta un riuscito connubio di tecnica artigiana e tecnologia. Seppure ispirato alla tradizione cinese, incorpora le più recenti innovazioni per resistere a terremoti, tifoni e condizioni meteorologiche estreme”. In condizioni normali però l’edificio, che dispone per le sue attività di 4 piani fuori terra e 3 interrati, si muove per parte della giornata “a tempo di musica”.