Lounge e condivisione, le contract keywords di Cappellini

E’ una storia professionale, quella tra Cappellini e Herkner, che parte nell’ottobre del 2012 quando l’allora giovanissimo progettista tedesco (classe 1981) fu invitato a collaborare con un prodotto a un’installazione al Maxxi di Roma promossa da Alcantara (di cui Cappellini era art director) e dedicata alle nuove leve under 35 del design internazionale. Fu allora che Giulio Cappellini, oggi alla direzione artistica della storica azienda di Meda, battezzò Sebastian Herkner come molto più che una promessa. Hanno aspettato ben 4 anni perché si creassero le condizioni per una collaborazione che si è materializzata nel 2016 con la collezione di sedute Telo Lounge.

Come ha spiegato lo stesso Herkner a IFDM “lavorare con Giulio Cappellini su un progetto contract è stato un grande arricchimento per me, ma il percorso è stato complicato: realizzare una collezione di sedute che fosse attraente non solo per il mondo office, ma anche per tutti i settori dove gli spazi lounge sono importanti non è stato semplice. Il settore è molto ricco di proposte e trovare un equilibrio tra l’idea che avevo, le richieste dell’azienda e le potenzialità del mercato contract ha richiesto molto studio. Il costante confronto con Giulio è stato fondamentale”.

Telo Lounge – come ha spiegato Giulio Cappellini – ha già avuto positive reazioni, oltre che in Europa, anche al Neocon di Chicago. Il test nord americano aveva un’importanza centrale nella strategia internazionale di un brand che appartiene a un gigante dell’office contract come Haworth e che vive sì di luce propria, ma che deve saper sfruttare al meglio le sinergie che nascono dall’essere parte di un gruppo. Naturalmente Londra è per l’azienda (la cu voce export vale oltre l’80% e il cui fatturato è realizzato per il 70% dal contract) un mercato centrale dove verranno sempre concentrate energie economiche e professionali ed è per questo motivo che lo showroom è stato pensato con questo modello”.

All’inevitabile domanda sulla sovraesposizione della parola “lounge” in rapporto con la collezione Telo, i due progettisti hanno puntato l’attenzione sulla flessibilità del sistema, dalla sua leggerezza, le sue varianti di colore e sulla sua componibilità che può trasformare in pochi secondi le sedute da complemento per la condivisione degli spazi a postazioni per lavorare.