Chicago, un museo a cielo aperto

Lo sguardo sempre rivolto verso l’alto. Si ergono imponenti e maestosi nella loro fierezza di essere parte di un vero e proprio museo a cielo aperto; uno dopo l’altro a creare una griglia urbana rigorosa e precisa, dando sfoggio di una qualità architettonica che ha fatto scuola nel mondo. A Chicago, non a caso, è attribuita la paternità del primo grattacielo: si tratta dell’Home Insurance Building progettato da William le Baron Jenney nel 1885. Era alto solo dieci piani, ma per la prima volta una struttura in acciaio ne definiva l’anima.

Da allora la città è stata, favorevolmente, teatro delle grandi sfide costruttive dei maggiori architetti del 19esimo e 20esimo secolo: Daniel Burnham, Dankmar Adler, John Root, Louis Sullivan. E ancora, Frank Lloyd Wrigh e Ludwig Mies van der Rohe. Fino alla realizzazione del grattacielo più alto del mondo nel 1973, la Willis Tower, che detenne tale primato fino al ’98 (oggi è all’undicesimo posto, secondo nella classifica statunitense).

Forte di un passato in cui la città è stata centro commerciale e crocevia logistico del Paese, oggi Chicago ne mantiene i medesimi tratti distintivi, coniugando perfettamente un ruolo di primo piano nell’ambito culturale (non dimentichiamo che è perfino patria del Blues) quanto economico e industriale. Il legame tra la città e il mondo del progetto ha quindi radici profonde. Da queste fondamenta si sviluppa una delle manifestazioni cult nel panorama mondiale del settore, NeoCon, sulla scena ormai da 49 edizioni. È questa la patria dei professionisti del settore, dove venire a contatto con le novità in termini di Workplace, Healthcare, Hospitality, Retail, Education e molto altro. La manifestazione prende vita all’interno – e di nuovo, non a caso – del Merchandise Mart, uno dei maggiori edifici della città che ospita centinaia di showroom di arredo internazionale tra il sesto e il 15esimo piano.