Dorelan, da giovani e convinti a esperti e convincenti

Il 1° marzo del 1968 Pietro Bergamaschi (aveva 20 anni) e Diano Tura creano, anzi, inventano la B&T Dorelan. Finanziati dalle proprie liquidazioni e da qualcuno che si è (giustamente) fidato, in un garage di 60 mq iniziano a produrre e vendere materassi (il primo costava 2500 lire), sostenuti da un progetto concreto, tanta energia e da quel grammo di inconscienza che spesso accompagna l’inizio di quelle che poi diventano realtà imprenditoriali di successo.

La qualità come irrinunciabile asset per fare fin da subito la differenza e velocità nel rispondere a un mercato che negli anni 70 era abituato a tempi di consegna non proprio fulminei, per una costante crescita, aggiungendo ogni anno qualcosa di nuovo, fino alla realtà odierna.

In 50 anni Bergamaschi e Tura hanno costruito un “impero del buon dormire” attraverso un percorso che ha visto la tecnologia, le risorse umane e la capacità di visione come elementi indispensabili in un settore che oggi conta oltre 800 produttori, di cui pochi (basta una mano per contarli) hanno una struttura industriale, tutti gli altri sono da considerare locali.

Fare materassi e cuscini a un certo punto però non bastava più e farli solo per il mercato italiano (il Bed in Italy come veniva soprannominato) ancora meno: nel 2002 nasce Dorelanbed, il sistema notte completo proposto al trade con una soluzione in franchising e l’azienda esce dai confini nazionali. Ad oggi sono 75 i monomarca in Italia (aperto in questi giorni quello di Firenze) e il fatturato dell’azienda è decollato arrivando nel 2016 a sfiorare i 43 milioni di euro (oltre il 10% del fatturato Italia del settore).

Una nuova a grande sede (ben visibile dall’autostrada, ci tiene a precisare Pietro Bergamaschi), 55mila mq di linee produttive, materiali e lavorazioni top secret con marchio registrato in tutto il mondo, frutto anche della decisione di coinvolgere affermati designer per i nuovi prodotti: Odo Fioravanti e Ilaria Marelli firmarono nel 2009 la prima collezione per un “sistema notte globale” che prevedeva forme e colori, tessuti e accessori. Da allora i designer che si sono susseguiti hanno nomi ben conosciuti dal circuito: da Enrico Cesana (che di Dorelan è diventato Art Director) a Metrica fino ad arrivare alle ultime proposte di Giulio Iachetti.

Il credo dei due fondatori non trascura la comunicazione e nel 2000 arriva la prima grande campagna pubblicitaria.

In parallelo una nuova area dell’azienda comincia a farsi largo, è quella del contract, che oggi rappresenta oltre il 25% del fatturato complessivo e può contare su centinaia di referenze in tutto il mondo, comprese quelle di un settore da sempre difficile come quello navale, con gli accordi con Costa Crociere e MSC.

L’espansione di Dorelan, nel residenziale e nell’hospitality, lascia il segno nei principali mercati internazionali, dall’Europa alla Russia e paesi dell’Est, dal Middle East alla Cina, per arrivare agli Usa, con un team sempre più convinto e … convincente.