Manhattan: lo spettacolo della città che cambia

Oltre a non dormire mai, New York, “the city that never sleeps”, non smette neppure di trasformarsi e dare spettacolo, restando così fedele alla propria natura. Dall’11 settembre 2001, interi quartieri fra Midtown e Lower Manhattan sono risorti con rinnovate identità e nuove abitudini, e anche quando sembra che non ci sia più spazio per poter continuare a costruire la leggenda della metropoli spuntano invece nuove, slanciate architetture, preferibilmente sviluppate in altezza per poter sfruttare quanto di vuoto o dismesso ancora offre il densissimo tessuto urbano. Oltre cinquanta sono i progetti architettonici e urbanistici realizzati o in corso di costruzione che muteranno nei prossimi anni il famoso skyline, firmati da altrettanto famosi nomi dell’architettura internazionale, alcuni dei quali per la prima volta a Manhattan.

10 Hudson Yards, Kohn Pedersen Fox Associates per Related Companies e Oxford Properties Group
Operativo da maggio 2016 il primo grattacielo completato a Hudson Yards, il più esteso megaprogetto privato di rigenerazione e trasformazione urbana degli Stati Uniti, e di New York dai tempi del Rockfeller Center. La torre alta 267 metri per 52 piani di spazio per uffici di Classe A LEED ha attratto aziende come Coach, Inc., L’Oréal USA, SAP, The Boston Consulting Group, VaynerMedia, Intersection e Sidewalk Labs ed è direttamente collegata alla metropolitana, alla High Line e agli spazi pubblici del nuovo quartiere in costruzione. Una volta completato, Hudson Yards conterà 6 torri per uffici, negozi e residenze, una galleria per retail e ristoranti, il centro per le arti The Shed, una scuola, un hotel Equinox® con palestra. E con 5 ettari di spazi pubblici con piazze e giardini, il megaprogetto prevede una stretta integrazione fra edifici, strade, parchi, servizi, mezzi di trasporto per dare vita sul lato Ovest di Manhattan a una nuova centralità urbana.

VIA 57 West, Biarke Ingels Group per The Durst Organization
The American Institute of Architects in aprile gli ha assegnato il 2017 Housing Award nella categoria Multifamily Housing anche per avere creato una nuova tipologia, il courtscraper. L’opera prima di BIG a New York, completata a settembre 2016, ibrida le tipologie dell’edificio a corte europeo e del grattacielo in un complesso che unisce le virtù di entrambi: compatto, rassicurante ed efficiente ma ‘estroverso’ sulla città e sul parco dell’Hudson River. Il trucco sta nell’innalzare uno dei quattro angoli del volume rettangolare, inciso dalla corte interna, fino a 137 metri di altezza per creare una forma ardita e in apparenza triangolare che muta silhouette a seconda del punto di osservazione: una piramide dalla West-Side-Highway e una guglia dalla West 58th Street. La vasta copertura decrescente, rivolta verso sud, è perforata dalle terrazze e verande degli appartamenti, che con diversa dimensione e tipologia si affacciano sulla città e sul fiume in uno scambio continuo fra interno ed esterno.

565 Broome SoHo, RPBW, SLCE, RDAI per Bizzi & Partners Developments, Aronov Development, Halpern Real Estate Ventures
Come un simbolo del secolo contemporaneo, ridefinirà lo skyline di Soho la doppia torre alta 100 metri che svetterà sopra i profili più bassi delle architetture cast iron del 19esimo e 20esimo secolo tipiche di questa zona storica di Manhattan. La struttura dotata di sottili montanti e di un involucro in vetro arrotondato negli angoli consente di ampliare le vedute esterne e interne ai 115 appartamenti che, dal monolocale al duplex alle penthouse, disporranno di vetrate a tutta altezza per godere della vista su Midtown e sull’Hudson, e di un progetto di interior design curato nei minimi particolari. Spettacolari e numerosi gli spazi comuni previsti, una lobby a doppia altezza con concierge 24/7, parcheggio automatizzato, piscina con acqua salata, palestra e centro benessere, media room, kindergarten, terrazza con giardino, e una zona lounge vetrata di più di 27 metri di altezza con giardino d’inverno, caffetteria e zona lettura. Con vendite già iniziate, il completamento è previsto nel 2018.

The Bryant, David Chipperfield Architects per HFZ Capital Group
I primi residenti dovrebbero insediarsi già quest’anno negli appartamenti di The Bryant, la torre progettata da David Chipperfield Architects a Midtown Manhattan su Bryant Park. L’edificio, con una facciata a colonne in calcestruzzo chiaro, si inserisce, completandola, nella cortina di architetture di diversa altezza affacciate sulla 40th Street e si articola in tre parti secondo lo schema tripartito tipico dei grattacieli di New York, base, fusto e coronamento in altezza. Dei 34 piani totali i primi 15 ospitano un boutique hotel, mentre gli appartamenti di diverse dimensioni arrivano fino alla sommità, dove sono sistemate due penthouse triplex. Ognuna delle 57 residenze è illuminata da vetrate a tutta altezza e organizzata in spazi resi fluidi e continui da pannellature a parete che nascondono impianti e strutture. Fra i servizi per i residenti, una lobby con zona lounge, il Club Living Room Lounge con bar, sale da pranzo e per riunioni e una terrazza sul parco.