Amura e Saintluc, nel segno dell’integrazione

Terre, storie e retaggi culturali molto differenti quelli di Amura e di Saintluc, ma le cui strade sono confluite in un punto, un delicato punto di equilibrio che ha prodotto una raffinata collaborazione.
Un connubio costruito sull’integrazione di forme e materiali, tra personalità tendenti all’individualismo, ma che hanno trovato un amalgama senza rinunciare alla propria identità.

Amura, che in Emanuel Gargano e Anton Cristel ha le due anime creative che hanno disegnato le ultime collezioni, ha sempre puntato sulla qualità artigianale unita a un forte senso di appartenenza alle proprie origini. Amura passa da proposte di imbottiti importanti e spesso componibili a sedute leggere, dall’uso del legno con i tessuti e le pelli a quello del marmo e dell’acciaio. I contrasti appartengono al DNA di Amura.

Saintluc (San Luca è il santo protettore di pittori e disegnatori) è un marchio creato dal francese Frédéric Morand, esperto di materiali compositi che proviene dall’automotive e all’aviazione, con un’anima innovatrice e una forte vocazione eco che lo ha portato a sposare il lino come materiale al posto della vetroresina. Nascono così le collaborazioni con Massaud, Nuel, Nigro e Wilmotte per citarne solo alcune. Le sedute e i tavoli di Saintluc hanno sempre qualche cosa da raccontare, sono l’incontro tra ecologia, tecnologia, artigianato e industria, con un tocco glam.

Amura e Saintluc: ognuno occupa il suo spazio insieme all’altro, senza protagonismi, con un armoniosa integrazione che rende gli ambienti (sono oltre 400 i mq occupati) fluidi e attraenti.

Lo showroom di Milano, situato alle porte di Brera, è strategico per intercettare il popolo internazionale che frequenta la città e una base operativa per le attività commerciali che vedono le due aziende puntare i mercati oltreconfine, soprattutto nel settore del contract e dell’hospitality.

 

Amura Flagship Store,  Piazzale Biancamano, 2 Milano