Segnali positivi in un quadro incerto

È di 395 miliardi di dollari americani il valore stimato della produzione mondiale di mobili nel 2016, se­condo il World Furniture Outlook 2017 di Csil (Centro Studi Industria Leggera). A imporsi sempre più nel panorama interna­zionale, anche se la loro espansione ha subito una leggera frenata, sono le esportazioni del­la Cina che, dopo aver più che raddoppiato nel 2015 il valore del 2009 con 53 miliardi di dollari, nel 2016 si sono “fermate” a 49 mi­liardi.
Pechino si conferma sovrana del mon­do del mobile, almeno in termini di quantità. Dietro ci sono gli storici esportatori italiani e tedeschi, seguiti dalla Polonia. Anche per quanto riguarda gli acquisti, la Cina è desti­nata ad aumentare ulteriormente la sua im­portanza, insieme a tutta l’area dell’Asia Pa­cifico, che però nel 2017 non riuscirà ad alzare la crescita media dei consumi mondiali oltre il 3%. Sulle previsioni pesa l’incertezza del qua­dro internazionale, che deve misurarsi col primo anno della presidenza Trump in Usa, con l’evoluzione della Brexit e con le elezioni politiche in alcuni grandi nazioni europee.

In Italia l’arredo è reduce da un anno positi­vo e si allontana ulteriormente dal periodo di crisi. La crescita del mercato interno (+1,3% il precon­suntivo 2016 secondo Csil) è contenuta, ma rassicuran­te. Bene le esportazioni, in crescita del 2%, che hanno retto l’indebolimento della domanda extra-europea. L’incertezza, secondo il Rapporto di previsione sul settore del mobile in Italia del Csil 2017-2019, accompagnerà il mobi­le italiano anche quest’anno. Difficilmente si ripeterà la buona performance del 2016: si registra già una maggiore cautela nella spesa delle famiglie.
Per le esportazioni si punta sul previsto aumento della richiesta dal Medio Oriente, che sarà però compensato dalla perdurante stagnazione del mercato russo. L’incremento atteso per le vendite all’e­stero è comunque dell’1,8%.

Sul fronte delle tecnologie produttive si sta facendo sentire anche nel settore del mobile la forza della quarta rivoluzione industriale, che nel 2017 dovrebbe venire assecondata dall’iperammortamento al 250% sugli inve­stimenti per la connettività dei macchinari, previsto nel Piano nazionale Industria 4.0 varato dal governo.

Sempre più digitale, oltre alla produzione, sarà la vendita: secondo gli Osservatori Digi­tal Innovation, l’e-commerce sta attecchendo anche nell’arredo, avendo raggiunto un va­lore di circa 370 milioni di euro, pari al 2% dell’intero mercato on-line nazionale.