Cinque designer per il Four Seasons di Abu Dhabi

Il terzo Four Seasons negli Emirati Arabi Uniti, aperto lo scorso maggio ad Abu Dhabi su Al Maryah Island, rappresenta l’esito del lavoro di progettazione di diversi studi di architettura internazionali.
I londinesi PLP Architecture hanno realizzato per il committente Mubadala Mubadala Real Estate & Infrastructure la torre di 34 piani che ospita l’hotel e che rientra nella prima fase di sviluppo dell’area di 114 ettari progettata sull’isola come nuovo polo urbano (e architettonico) mixed use situato fra downtown, Al Reem Island e il nuovo distretto culturale di Saadiyat Island.

Affacciato sul fronte d’acqua, l’edificio fa parte del gruppo di architetture che delinea la lunga passeggiata (di oltre 5 chilometri) sul mare. La struttura, composta da due volumi in relazione sinergica, la torre verticale innestata su una base orizzontale, ha complesse facciate in vetro e alluminio schermate da lamelle frangisole colorate, che mitigano l’incidenza del forte irraggiamento solare della regione pur consentendo lo scambio di viste panoramiche e di luce naturale fra l’esterno, urbano e marino al tempo stesso, e gli interni dell’hotel, il cui progetto è stato invece affidato a Richmond International, studio londinese specializzato in hotel design.
Nei 34 piani totali gli spazi del Four Seasons sono sistemati fra il 4° e il 13° livello, con 168 stanze e 38 suite, tutte con vista panoramica, una spa con centro fitness, piscina, 2 sale per ricevimenti e 5 sale riunioni. Il design degli arredi, degli accessori e delle lampade è opera di HBA Hirsch Bedner, vera e propria multinazionale dell’hospitality design, che ha selezionato o disegnato ad hoc il décor delle parti private e di quelle comuni.
Prendendo spunto dall’estetica locale e con un approccio definito di “transitional design”, lo studio HBA di Dubai ha privilegiato uno stile contemporaneo e atmosfere sofisticate, leggermente contaminate da motivi decorativi locali, visibili come dettagli in arredi, tappeti, lampade, rivestimenti. Vastissima la gamma colori di materiali e tessuti, dal bianco al sabbia al tortora, dall’oro dei lampadari alle tonalità scure dei legni pregiati, ai toni ispirati all’acqua marina, verde smeraldo e blu zaffiro.
Vasta anche la collezione di opere d’arte e sculture, circa 2.000, che arricchisce tutti gli spazi.
Punto di forza dell’hotel i bar e i ristoranti, frequentati anche da clienti esterni: lo Zsa Zsa per i cocktail, l’Al Meylas nella zona lounge con terrazza della lobby, il ristorante Crust, e a bordo piscina l’Eclipse Terrasse Lounge. È prevista inoltre in autunno l’apertura della steakhouse Butcher & Still, con interni curati dai newyorkesi AvroKo, e del famoso ristorante con cucina italiana Cafè Milano, su progetto dell’altrettanto famoso Adam Tihany.

 

Committente: Mubadala Real Estate & Infrastructure
Progetto architettonico: PLP Architecture
Interior design: Richmond International
Furniture and lighting design: HBA Hirsch Bedner
Interior design ristorante Cafè Milano: Tihany Design
Interior design ristorante Butcher & Still: AvroKO
Arredi: Fleetwood, Decca Hospitality, Donghia, Taiping Carpets, Ambb Interior Fit-out Contractor, Baal Creations, Ethan Allen, Kettal, Charter, Baker, Global Views, Marina Homes, Orient 499, Carwan Gallery, Minotti (Italian)
Photo credits: © Will Pryce