Un mercato strategico ma ancora in difficoltà

Il complesso momento economico della Russia si riflette nelle difficoltà del settore dei mobili. Il paese resta comunque un partner strategico per i grandi produttori internazionali di arredi, grazie all’immenso bacino di consumatori benestanti e alle aspettative di ripresa, pur rimandate al 2017. Aumentano intanto le opportunità negli altri paesi dell’ex area sovietica, grazie anche a importanti progetti edilizi.

Nel 2015 il mercato del mobile in Russia è calato del 24,6%, secondo i dati diffusi dalla società di ricerche di mercato Express-Obzor. La diminuzione delle vendite ha riguardato quasi tutti i tipi di arredo. Il flop maggiore lo hanno registrato i mobili imbottiti. Arredi casalinghi e per uffici hanno segnato rispettivamente una flessione del 24,4% e del 25,2%. Gli effetti della crisi si riscontrano nel comportamento dei consumatori: nel 2015 gli acquirenti di mobili economici sono passati dal 22% di gennaio al 39% di dicembre.

L’export di mobili fabbricati in Russia è stabile, grazie alle buone vendite all’estero di cucine, camere da letto e mobili imbottiti. Il deprezzamento del rublo sul dollaro ha invece portato a un vistoso calo delle importazioni: -36,3% in volume.
Il comparto dell’arredo in Russia si aggira attorno ai 4 miliardi di euro. Nel paese vivono circa 26 milioni di cittadini benestanti, che rappresentano uno dei bacini più allettanti per i prodotti di alta qualità e lusso. Ecco perché, nonostante il trend negativo degli ultimi due anni, la Russia resta un obiettivo strategico per i grandi esportatori di mobili.
L’ex Paese sovietico continua a essere partner di riferimento, infatti, per il mobile italiano, confermandosi nel 2015 come il quinto mercato di sbocco, nonostante le esportazioni degli arredi made in Italy verso la Russia siano diminuite del 27,1%, secondo il Focus del Centro Studi di Federlegno Arredo. Il grave arretramento non fiacca tuttavia la volontà delle imprese italiane del mobile di intrattenere rapporti commerciali con la Russia: il 51% delle aziende tricolori crede che i consumi russi smetteranno di scendere o addirittura cresceranno.
Dall’Italia, che nella fornitura di mobili verso il mercato russo è seconda solo alla Cina, nel 2015 la Russia ha importato prodotti di arredo per 527 milioni di euro, ovvero il 22% del totale, con predominanza di linee di lusso e classiche. A “tenere” di più sono stati i mobili per la sala da pranzo e la cucina: -19,2% sul 2014.

In Ucraina la situazione appare un po’ più confortante, grazie al ritorno alla crescita del Pil, stimata per il 2016 intorno all’1%, dopo il periodo di profonda crisi determinato dai conflitti. L’integrazione con il mondo europeo sembra fare passi avanti. Alcuni mobilifici italiani stanno persino attivando delle co-produzioni su suolo ucraino, attraverso compartecipazioni con aziende locali.

Forti interessi da parte dei paesi produttori di mobili stanno convergendo anche su altri paesi dell’ex area sovietica, come Azerbaijian, Kazakistan, Uzbekistan e Georgia, mercati emergenti e ricettivi anche per il mobile di alto livello.
Anche alla luce degli ingenti piani infrastrutturali governativi nel settore delle costruzioni – fra i quali Baku White City e Port Baku –, in Azerbaijan il comparto mobili-arredamento e design d'interno offre buone opportunità.