La SuperNormalità dell’abitare secondo Trend Lab

Spazio alla semplicità. C’è un nuovo approccio all’abitare contemporaneo, che abbraccia la semantica della semplificazione, del pragmatismo, dell’efficienza e della durevolezza. Un concetto che il Salone del Mobile.Milano Trend Lab ha ribattezzato SuperNormal House.

Nell’ambito della ricerca LivingScapes sui Megatrend che definiscono a livello internazionale il mondo del design, dell’arredo e dell’abitare, il laboratorio di ricerca del Salone del Mobile ha individuato un mutato gusto e atteggiamento delle persone verso i consumi in generale e in particolare verso i prodotti che costellano la nostra quotidianità. I valori dei consumatori sono oggi indirizzati verso un’estetica più “normalizzata”, ma – attenzione – che non significa banale.

Certo, si tratta di una delle nove tendenze intercettate e analizzate dal TrendLab (Cosy Home era la prima), ma la sua rilevanza e diffusione è supportata da una rete globale di soluzioni, idee, progetti e prodotti volti a «incidere positivamente sulla qualità della vita, oggetti e interventi anche minimi, ma mirati a risolvere grandi e piccoli problemi contingenti nel modo più efficace, funzionale ed esteticamente soddisfacente possibile».

A definire il macrotrend SuperNormal House, tre microtendenze: Small&Smart, Low Tech ed Extra-Ordinary Design.
Small&Smart – lo evidenzia la parola stessa – è una casistica che abbraccia oggetti semplici, umili, piccoli supporti nella quotidianità: ganci in silicone che riordinano e organizzano oggetti di tutti i giorni (è il caso di XYZ Holder ideato da 250 Design), o eleganti cubi alloggia-cavi come quelli realizzati dall’azienda californiana Stacks, ma anche un prodotto tanto originale quanto pratico come Shoe Stool del designer Koichi Futatsumata (uno sgabello che agevola la routine del mettere/togliere le scarpe, oltre che favorirne la cura grazie agli appositi ripiani dedicati).

Un ritorno alle tecnologie a bassa densità contraddistingue la tendenza Low Tech. «Il loro utilizzo rappresenta, da una parte, la riscoperta consapevole di tradizioni antiche e, dall’altra, l’adozione di un atteggiamento responsabile nell’uso di risorse energetiche», riporta la ricerca. L’ampia diffusione dei LED nell’ambito lighting rientra certamente in quest’ottica. Esemplificativo è anche Egloo, soluzione del giovane designer romano Marco Zagaria a basso costo per riscaldare ambienti circoscritti. Allo stesso modo, Lumir C, progetto coreano che coniuga tradizione e innovazione: una lampada da tavolo che per funzionare necessita di una candela. Sulla medesima scia, il progetto Save Food From the Fridge della coreana Jihyun Ryou: una mensola per contenere frutta e verdura dotata di vaschetta per l’acqua per la conservazione dei cibi fuori dal frigorifero.

Extra-Ordinary Design è invece quella progettualità che conferisce un tocco di “straordinarietà” agli oggetti più ordinari. Se nel progetto sviluppato da Cos e Hay si risolve in una collezione di coffee table la cui base diventa completamente foldable, nella creazione Green tea Table (un mobile-credenza che contiene tutto il necessario per la preparazione del tè) lo studio di Hong Kong Ziinlife! si è lasciato ispirare dal principio “Discover the hidden beauty of ordinary life”.