H. I. P. Highly Individualised Places a Singapore

The South Beach, non quella già nota nella ‘solita’ Miami, ma una nuova destinazione a Singapore. Un hotel di design inserito in un intervento su scala urbana in via di ultimazione che recupera un sito militare con quattro edifici del XX secolo, tutelati come patrimonio architettonico, e che aggiunge due torri del XXI secolo per residenze, uffici e ospitalità realizzate da Foster + Partners con Aedas. Un altro profilo iconico nello skyline della ‘città dei giardini’. Anche nel South Beach Development, posto fra lo storico Civic District e il Marina Center, i giardini adornano il percorso verde di collegamento fra i diversi edifici che, con spazi pubblici, bar, ristoranti, negozi, abitazioni e uffici, mirano a diventare un nuovo hub urbano. Un sito mixed use che diventa attraente e confortevole anche grazie all’utilizzo di una copertura continua e ondulata che si estende sopra gli edifici esistenti più bassi e si allunga in verticale diventando facciata delle due nuovi torri.
Lunga 280 metri e dotata di celle fotovoltaiche per la produzione di elettricità, la tettoia assume la forma di una volta nel viale pedonale e contribuisce a mitigare l’aggressivo clima tropicale, proteggendo dal soleggiamento diretto e dalla pioggia.

L’hotel, The South Beach appunto, articola i propri spazi in più di un edificio all’interno dell’isolato. La South Tower, una delle due torri di Foster + Partners, ospita sia i 190 appartamenti delle South Beach Residences, per i quali circa 2000 porte e cabine sono state commissionate all’azienda italiana Res Porte, sia una parte dell’albergo con spazi comuni e stanze fino al 23° piano. Altre stanze e suite si trovano nell’edificio trasformato in Padang Terrace, mentre uno dei bar, il Court Martial Bar, e la Grand Ballroom, la sala per ricevimenti e cerimonie, sono collocati nelle ex-caserme.

Punto forte dell’ospitalità dell’albergo, e del progetto degli interni firmato da Philippe Starck, sono i numerosi spazi comuni, o meglio gli Imaginative Social Spaces: ce ne sono 43 sparsi in tutti gli edifici per scegliere di non restare ‘da soli’: dalla enorme sala per ricevimenti alle due piscine nelle terrazze degli Sky Garden, dai tre bar al ristorante All Day Dining Restaurant, dalle sale riunione e lounge al Global Village. Qui la lobby è il punto di arrivo degli ospiti che sono accolti da 7 banchi reception, diversi l’uno dall’altro perché ispirati ad altrettante culture del mondo, peranakan, europea, nordamericana, sudamericana, indiana, cinese e moresca, e perché rappresentano un eclettico mix di vintage e moderno.

Imaginative’ è la parola chiave per leggere l’intero progetto degli interni, che non ha paura di esagerare in creatività o di mescolare elementi dissimili, ma che riesce a trovare un equilibrio fra solito e insolito, fra ordinario e psichedelico creando spazi, in particolare quelli comuni, estrosi, ricchi di contenuti e citazioni, di oggetti e sollecitazioni visive.
Fra queste, il video wall di 7×6,5 metri nella lobby, opera dell’artista sud coreano Lee Lee Nam, i graffiti con tema acquatico che rivestono gli interni degli ascensori o l’installazione luminosa gigante sospesa al soffitto della Ballroom. Frequentare gli Imaginative Social Space diventa una festa per gli occhi, ma anche per lo spirito che si trova immerso in atmosfere giocose ed eccentriche, in ideale contrasto con il rigore o la sobrietà degli ambienti militari ora scomparsi.

Meno densi di stimoli gli spazi e il décor delle 654 camere o delle suite, dove resta la ricchezza di oggetti e complementi, ma si abbassano i toni della palette cromatica che diventa più neutra, pur se illuminata dai riflessi di superfici specchiate ed elementi in metallo: dal bianco di pareti, tavoli, letti e divani alle tonalità beige e cipria di rivestimenti in pelle e in legno, alle macchie di colore create da oggetti, tessuti e tappeti dalle fantasie astratte o camouflage di ispirazione tropicale.

Il South Beach Hotel di Singapore è presente all’interno della collezione Contract&Hospitality – Spring/Summer Book 2016 de IFDM disponibile anche nella versione digitale.

Credits: 
Ownership: South Beach Consortium PTE
Architecture: Foster+Partners
Design team: Philippe Starck
Main contractor: Hyundai Engineering & Construction
Photo Credits: Scott A. Woodward