EquipHotel e Studio16, l’ospitalità di domani

Intende stupire e cogliere nel segno, la prossima edizione di EquipHotel. Alla conferenza internazionale di presentazione ne sono già state svelate le novità e i progetti che dal 6 al 10 novembre animeranno i tre piani del Paris Expo, Porte de Versailles.

Il programma di quest’anno non vuole lasciare spazio a dubbi, bensì confermare il ruolo della manifestazione quale maggiore hub internazionale per l’industria dell’hospitality. Sono oltre 50 anni che EquipHotel – organizzato da Reed Exhibitions – racconta trend e innovazioni del settore, crea networks, funge da ispirazione per architetti, decoratori e designer.  A novembre lo farà accostando al tradizionale parterre espositivo dispiegato nelle cinque hall (per oltre 30 settori e un totale di 1.600 espositori), al programma di dimostrazioni e competizioni allo Studio Des Chefs o ai talks con i professionisti, anche l’innovativo progetto STUDIO16, rappresentazione concreta dei trend di domani in fatto di hotellerie e ristorazione.

All’interno del padiglione 7, distribuito sui tre piani, Studio16  ospiterà differenti installazioni dedicate ad altrettanti distinti spazi tipici dell’hospitality, per raccontare e comunicare in maniera concreta e diretta le innovazioni che determineranno i cambiamenti del settore. A firmare il progetto, un team di 20 esperti nel campo dell’architettura e dell’interior design coordinati da Thierry Virvaire;  tra questi, anche Corinne Menegaux, direttore di EquipHotel.

Al padiglione 7.1 prende vita l’area Lobby e l’Outdoor. Quest’ultima, ideata da Christophe Gautrand e Benjamin Deshoulières, è stata pensata per trasportare i visitatori in un viaggio all’interno della natura, «facendo apparire immagini del Giardino dell’Eden, un luogo dove la vita è semplice e dove la natura diventa la più profonda fonte di piacere», grazie a un vasto range di piante, preziosi arredi e oggetti decorativi.  Jean-Philippe Nuel firma la Lobby, l’area di ingresso e accoglienza di un hotel. «La lobby del futuro cambierà drasticamente a causa della scomparsa del processo di check-in e check-out. Come è possibile mantenere il contatto con il consumatore? E come è possibile tenere il passo con queste specifiche professionali che derivano da tali cambiamenti? Queste sono le domande a cui tale progetto decorativo e funzionale vuole rispondere». Ecco allora una location che fonde uno spazio living con l’ambiente circostante, dove hotel e città si incontrano, dove i rumori del giorno e notte si incontrano; per questo il bar diventa luogo centrale di questa lobby, che lascia spazio al lifestyle e a un’atmosfera di socializzazione.

Il secondo piano è dedicato allo spazio operativo Let’s Work, firmato da Julie Gauthron, la quale immagina l’hotel come una nuova area di lavoro in cui praticità, flessibilità, comfort e servizi possono esprimersi al meglio. Quest’area mostra una stanza multifunzionale che si trasforma in una stanza per seminari o una lounge o un ristorante a seconda di differenti usi e temi. Accanto ad essa, prende vita l’installazione di Elizabeth Leriche, sviluppata in collaborazione con gli interior designer Guillame Terver e Christophe Delcourt; la camera da letto sviluppa così quattro elementi fondamentali: letto, spazio contenitivo, bagno e versatilità, fondamentali in ogni stanza da albergo. Se il letto assume un ruolo centrale – tanto spaziale quanto simbolico – le armadiature sono oggetto di nuova indagine nella loro funzionalità.

Terzo e ultimo piano. Qui protagoniste le aree food per eccellenza: Le Resto de Chefs, il Bar e la VIP Lounge, secondo un progetto sviluppato da Marc Hertrich e Nicolas Adnet. Tre spazi per esaltare l’art de vivre elaborati in tre differenti stili, ma tutti accomunati da un tocco francese vicino alla poeticità. A coronamento di questo spazio, la Glass Gallery progettata da Sylvie Amar: un “Tempio della trasparenza” un’installazione concettuale creata con 700 boccali di birra, 200 bicchieri da cocktail e 70 da whisky a rappresentare i tre differenti temi e concept in cui tradizionalmente sono collocati.

(L’accredito sarà disponibile a partire da luglio, il codice per la free entrance è IIT04)