E i vincitori sono…

Oltrepassato il maestoso ingresso di Palazzo Isimbardi, sembra impossibile trovare spazio vitale all’interno del cortile. Soprattutto se non si è puntuali. Ma fortunatamente anche la cerimonia di premiazione del XXIV Compasso d’Oro ADI è in leggero ritardo.

15 giugno 2016, ore 17.33. Paola Marelli si impossessa del microfono e dà il via alla celebrazione dello storico e prestigioso riconoscimento. Ma per acquisire prestigio, Compasso d’Oro ADI si è fatto carico di un arduo compito: individuare il meglio del design italiano, metterlo in risalto e diffonderlo.

La parola passa a Luciano Galimberti – Presidente di ADI – che annuncia la biennalità dell’evento ma specifica che: «Non per questo è meno selettiva. Il premio è un distillato di poesia, tecnologia e innnovazione; una sorta di Nobel per il Design». Al fine di onorare la disciplina in modo esaustivo, il Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese (Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale) Vincenzo De Luca, ha dichiarato di voler istituire una giornata dedicata al design, anticipandoci che cadrà il 2 marzo 2017 e avrà valenza promozionale per il Salone del Mobile.

Dopo le premesse di illustri personalità del settore, si fanno largo le brevemente le Targhe Giovani e le 56 Menzioni d’onore, cui è attribuito ruolo fondamentale: «Non un premio di consolazione, bensì un riconoscimento operativo concreto, capace di evidenziare la presenza del design di qualità nel DNA del prodotto», afferma Galimberti. Nel frattempo gli stessi prodotti menzionati richiamano lo sguardo del pubblico, che si sposta dal palco al porticato per poterli osservare concretamente.

Ma lo spazio migliore è riservato ai vincitori. Opere chiave nell’universo progettuale, riassuntive dei tradizionali valori italiani. Semplicità e innovazione, artigianalità e tecnologia, eleganza e sostenibilità; queste le qualità alla base delle 13 creazioni selezionate dalla giuria. A partire da Flos e Luceplan, brand acclamati all’interno della categoria Design per l’Abitare. La prima, grazie a Ok di Kostantin Grcic – per aver conservato la tradizionale raffinatezza di un prodotto iconico, seppur legato all’evoluzione. La seconda, per merito di Daniel Ryebakken, che ha disegnato Ascent con la giusta semplicità e creatività. All’interno della stessa sezione anche 5MM, collezione in grado di coniugare qualità estetiche e design ecosostenibile in un rubinetto firmato Treemme. La ricerca improntata a leggerezza, tecnologia e solidità ha valso alla seduta Vela di Tecno (firmata Lievore Altherr Molina) il Compasso d’Oro per il Lavoro. E poi diversi altri vincitori, dai pannelli fonoassorbenti Flap – by Alberto e Francesco Meda – al sistema di Technogym Omnia, passando per la Ferrari FXX K

Trofei interamente al maschile quelli consegnati ai protagonisti (italiani e internazionali) che hanno consacrato la propria vita al design. Franco Moschini, Ugo La Pietra, Fabio Lenci, Ezio Manzini e ancora Rodrigo Rodriquez, Carlo Bartoli, Luciano Benetto per finire con Roberto Pezzetta e Antonio Macchi Cassia sono i designer– e non – italiani insigniti del Compasso alla Carriera. Portano a termine la celebrazione le tre personalità internazionali che hanno arricchito il settore progettuale di creatività e sperimentazione: James Dyson – che non ha potuto presenziare alla manifestazione – Ron Arad e Makio Hasuike. Quest’ultimo conclude in un italiano perfetto: «Sono stupito di essere stato annoverato tra i designer internazionali, considerando che l’Italia è il mio Paese da oltre 50 anni!»

E così concludiamo anche noi, stupiti di fronte al meglio del design.