Il design che scorre sull’Arno

Lo scorrere continuo di un fiume accompagna da sempre l’immaginario di artisti, poeti e fotografi, influenzandone le opere. Da non dimenticare, designer e architetti.  Sono loro che intervengono sul fiorentino Arno, per trasformarlo in inedito e non convenzionale spazio espositivo attraverso The Bridge of Love. Claudio Nardi Architects è lo studio coinvolto nel progetto da Luisaviaroma, che intende omaggiare la propria città con diverse iniziative collaterali a Firenze4Ever13. Underwater Love, la tematica che muove l’evento a partire dal 13 giugno per una cinque giorni che crea un ponte – virtuale e reale – tra dimensione artistica e sociale. Ponte tra le Rive Droite e Gauche, costituito da nove stanze cubiche in tulle bianco che suggeriscono un’atmosfera astratta e barocca, classica ma velata di esotismo. Ma anche percorso che affronta la crisi dei rifiugiati – legati all’acqua da un destino inesorabile – e ricorda l’alluvione del 1966 – che sommerse la città dell’Alighieri – attraverso le installazioni artistiche parte di Design on Water.

Il fiume, il suo flusso inarrestabile, diventa ora spazio dove stare, dal quale osservare la città da un diverso punto di vista, da vivere secondo le suggestioni offerte da designer, artisti e gallerie. La collettiva che partecipa all’esibizione concettuale Design on Water ha dato oggi, 14 giugno, il via all’allestimento delle sei stanze galleggianti. Ciascun protagonista indaga le potenzialità dell’acqua per darne una propria interpretazione, da forza distruttiva a fonte di speranza, di rinnovamento e solidarietà.

JCP è tra i brand in primo piano, in partnership con lo studio di design CTRLZAK, relativamente al progetto Waterness, finalizzato a regalare ai visitatori un viaggio esperienziale e sensoriale. «Guardare, ascoltare e assaggiare saranno alcune azioni messe in atto attraverso Waterness, un percorso di consapevolezza e riconsiderazione personale sul valore dell’acqua e la nostra relazione diretta con questo elemento», dichiarano i fondatori dello studio Katia Meneghini and Thanos Zakopoulos. Al centro dello spazio, il tavolo Dolmlod – firmato JCP – sul quale sono posizionati numerosi bicchieri e caraffe in vetro borosilicato che si riempiono d’acqua, sospesa in una dimensione atemporale; il viaggio termina con una degustazione diretta dal barman.

Magis prende parte accanto al designer Martì Guixé per esplorare il subconscio dell’uomo. La pancia della balena è uno degli spazi introspettivi dove si concretizzano le paure e le idee dell’uomo. E sono proprio i profili del cetaceo a ispirare l’opera di Magis e Guixé.

Marcantonio Raimondi Malebra mette al centro della propria installazione la scultura Cuore con Nifea, interpretazione allegorica della natura, mentre Matteo Cibic (in collaborazione con DoDo) modella mitiche creature che abitano le profondità marine. Ceramiche in primo piano con Migration – partership tra Alessio Sarri e Bitossi Ceramiche – accanto alle 19 corde di Hope (ad opera di Lisa E. Harris per Opinion Ciatti), speranza per una vita migliore. Infine, Rippled Wave e Pack. La prima installazione firmata da Dilmos&Daniele Papuli, che rappresenta la fluidità dell’acqua trasformando semplice carta in un capolavoro contemporaneo; la seconda assume la forma delle increspature marine attraverso il legno, lavorato da Stefano Marolla in collaborazione con il brand Secondome.

Il progetto The Bridge of Love è raccontato dallo studio di architetti attraverso un video, disponibile al seguente link: https://vimeo.com/169577607 https://vimeo.com/169577607