TAMassociati si prende cura del Padiglione Italia

Taking Care – progettare per il bene comune è il concetto che si concretizza – e che nomina – nel  Padiglione Italia della 15. Mostra Internazionale di Architettura. Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha affidato a Massimo Lepore, Raul Pantaleo e Simone Sfriso di TAMassociati lo spazio della Biennale di Venezia, da allineare al tema Reporting from the Front.

L’immagine che veste il Padiglione italiano è contraddistinta dal linguaggio “pop” dell’inedita graphic novel, da illustrazioni a grande rilievo e soprattutto dal politiche “low cost”. Su questo punto intervengono due realtà imprenditoriali italiane riconosciute dalla comunità internazionale, Fantoni e Oikos. I pannelli X-Iam  della prima, che hanno dato forma alla struttura dell’Irlanda durante Expo 2015, sono stati riciclati completamente per poter allestire gli spazi veneziani delle Tese delle Vergini. A colorare gli ambienti ci ha pensato Oikos – sponsor della mostra Taking Care – attraverso prodotti ricavati dagli scarti di precedenti creazioni. L’universo architettonico e progettuale esprime il proprio consenso nei confronti di entrambi i brand, punti di riferimento a livello internazionale.

Il direttore Alejandro Aravena tende ad ampliare i confini dell’architettura, che ha il compito di sfiorare non solo tematiche artistiche e culturali ma anche politiche, economiche, ambientali e sociali. Ed è proprio su quest’ultimo punto che si concentra il team curatoriale dello spazio italiano, che afferma: «Taking Care è un’azione che nasce nel Padiglione Italia con l’intenzione esplicita di radicarsi, germogliare e riprodursi fuori di esso, per generare una nuova consapevolezza civica».

Sono 3 le sezioni secondo cui si organizza la location espositiva: Pensare, Incontrare, Agire. La prima si concentra sul valore del bene comune e sul rapporto che intrattiene con lo spazio circostante. Segue, all’interno della cornice dell’Incontrare, una rassegna di 20 progetti d’architettura realizzati da studi italiani; vengono accostati individuati 10 campi di indagine – dalla salute all’istruzione, dall’ambiente alla legalità, dalla scienza alla lavoro per finire con l’abitare, la cultura, il gioco e l’alimentazione – cui accostare una galleria fotografica nuovamente sul bene comune. Concetto che ritorna anche nell’ultima sezione, che invita all’azione attraverso 5 dispositivi mobili pensati per intervenire in aree dell’Italia colpite da degrado sociale e ambientale. I dispositivi si trasformeranno in moduli carrabili e verrano messi su strada grazie a una campagna di crowdfounding civico.