Amalgami creativi per Porada

Menti creative che si incontrano, esiti progettuali che si completano e si compenetrano, per raggiungere un fine  comune: un’armonia d’insieme. L’interior firmato Porada è un terreno di sperimentazione e di cooperazione, che trova un’inaspettata omogeneità distintiva nella creazione di ambienti raffinati e senza tempo, dove l’elemento  principe è il legno, modellato nelle sue infinite potenzialità espressive. Prodotti di designer differenti si mixano tra loro in un gioco di inedite corrispondenze: il fil rouge è l’identità dell’azienda, solida e malleabile  quanto il materiale che ne ha scandito la storia produttiva. Porada si è circondata negli anni di firme del settore in grado di cogliere la sua filosofia e tradurla in complementi di arredo, esaltandone le qualità formali. Come Stefano Bigi, autore del prodotto icona Infinity, tavolo dall’artistica base che richiama un nastro drappeggiato a sostegno del top disponibile in  differenti materiali; combinazioni materiche che sono prerogativa anche dei prodotti di Carlo Ballabio, nuova firma cresciuta internamente all’azienda: se nell’estesa collezione di complementiZiggy accosta noce canaletta e marmo (ripresi anche nella credenza Atlante), nello scrittorio Saffo opta per legno e cuoietto. L’elemento naturale è alla base delle sedute Fellow, poltrona e divano dalle voluminose imbottiture disegnate dal duo Marconato-Zappa, così come nella poltrona Loretta, di Emmanuel Gallina: in entrambi i prodotti la base, rispettivamente in noce canaletta e frassino, svolge la funzione di sostegno visibile e cifra identificativa. L’espressione massima di questa filosofia progettuale è stata raggiunta in occasione del Salone del Mobile di Milano, dove l’azienda si è presentata per la prima volta attraverso la rappresentazione di ambienti completi per l’area giorno, dining e notte. La pluralità di linguaggi espressivi (quanto di prodotti) è stata incanalata per creare una proposta uniforme per il panorama abitativo.  Esemplificative di queste generazioni a confronto sono le realizzazioni di Tarcisio Colzani, da oltre 30 anni firma

del brand, e la new entry Andrea Borgogni (che ha debuttato al Salone Satellite 2014): il primo con la presentazione degli specchi Giove ed Escher, la lampada Gary e il tavolino Raster; il secondo con il divano Allison. «Ho disegnato i primi prodotti per Porada nell’84; oggi la collaborazione è tale che alcune creazioni come Giove e Raster nascono con

grande facilità, in completa sintonia con le richieste del brand: sono i pezzi migliori quelli nati al primo colpo – racconta Colzani – Ormai posso dire di trovarmi in azienda come a casa: si è creato un ambiente molto familiare». «Ho disegnato Allison pensando proprio a Porada: l’ho proposto e l’azienda mi ha offerto l’opportunità di realizzarlo, un fatto inedito per i tempi di oggi – spiega Borgogni – Per Allison Porada ha mescolato il meglio della tecnologia con il suo knowh how nell’artigianato. Così crea oggetti senza tempo».