Visionnaire e l’arte. Questione di “Affinità”

Si inaugura oggi la mostra Affinity, una personale del fotografo Brad Wilson, ospitata nello spazio espositivo Visionnaire a Bologna. In occasione della 40esima edizione di Bologna Arte Fiera, il brand ribadisce la sua profonda e intrinseca sinergia con il mondo artistico accogliendo gli scatti del fotografo americano nel suo showroom di via Farini.

In una cornice già suggestiva (la location sorge infatti all’interno dell’ex chiesa di San Damiano), si susseguono una serie di ritratti di animali selvatici, immortalati sotto i riflettori di uno studio. La bellezza di ogni animale è portata all’estremo, l’istintività colta negli scatti ne è certamente componente essenziale. Le fotografie offrono una sensazione convincente di intimità e connessione con gli animali selvatici e il loro mondo naturale, difficilmente raggiungibile altrove.

«Fin dalle origini dell’ uomo, abbiamo avuto un rapporto straordinariamente complesso e in continua evo­luzione con la fauna selvatica che ci circonda – spiega Brad Wilson-  Gli animali sono stati da sempre nostri alleati, nostri nemici, nostri dei e il nostro cibo. Spesso questi ruoli convivono contemporaneamente in molte culture e conti­nenti diversi. I nostri destini sono stati e continueranno ad essere inesorabilmente collegati. Forse è da ricercare in questa storia a lungo condivisa il motivo della potente affinità che proviamo per loro».

Formatosi presso la University of North Carolina a Chapel Hill, dove si specializza in storia dell’arte e nelle arti applicate, Brad Wilson si trasferisce in un secondo tempo al Maine Photographic Workshop a Santa Fe per concentrarsi esclusivamente sulla fotografia. Si stabilisce a New York City nel 1992 dove collabora con fotografi di fama internazionale per poi iniziare la sua carriera nelle galle­rie d’arte. Il suo lavoro pubblicato in tutto il mondo , appare in numerose campagne pubblicitarie e riviste (Greenpeace, Focus, Photography, Cnn, The Washington Post, The Guardian). Nel 2004 Wilson si trasferisce a Santa Fe, nel New Mexico dove continua la sua ricerca circondato dalla bellezza e la tranquillità del deserto del sud-ovest.