Expo 2015. Libeskind racconta la Cina

E’ firmato da Daniel Libeskind il Vanke Pavilion, una struttura di 1000 mq voluta dal colosso immobiliare China Vanke in occasione di Expo 2015.  Per la sua progettazione l’architetto ha dato voce ad evocazioni che spaziano dall'antico pensiero di Confucio e Lao Tzu, con riferimenti al Rinascimento e all'arte contemporanea. 

Interpretando coerentemente il tema dell’esposizione universale, Libeskind ha preso ispirazione dallo Shitang, ovvero la condivisione del pasto, momento di incontro, convivialità  e scambio. All’interno,  300 schermi installati in modo irregolare proiettano un cortometraggio che presenta momenti di vita delle comunità cinesi, evidenziando il ruolo fondamentale appunto svolto dallo Shitang nella quotidianità.

Architettonicamente, le geometrie morbide e un continuo fluire tra l'interno e l'esterno accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso lo spazio e il tempo, la tradizione, i valori e le relazioni umane, stimolando riflessioni sulla storia della civiltà cinese, sulle sue tecnologie di ultima generazione e gli sviluppi che ha compiuto nel XXI secolo.

Dal forte impatto estetico, il rivestimento del padiglione è composto da oltre 4200 lastre tridimensionali di grès porcellanato smaltate di un particolare ed evocativo rosso lacca metallizzato, cromia speciale formulata e messa a punto appositamente per questo progetto da Casalgrande Padana. Il materiale ceramico adottato per il padiglione appartiene alla serie Fractile, firmata dallo stesso Libeskind.  

La  sala riservata ai partner e dedicata a meeting e conferenze  è arredata con librerie Web disegnate sempre da Libeskind per Poliform, interamente realizzate in Corian Dupont®.  Proprio come la rete permette di navigare ed usufruire di un insieme di contenuti collegati tra loro, con la sua alternanza di vuoti e pieni Web rappresenta un nuovo concetto di libreria aperta a molteplici utilizzi.