Il Barcelò Hotel Milan e gli spazi fluidi

Dopo aver vinto il premio organizzato dall'Interior Design Magazine di New York Best of the year Honoree 2012 | Categoria Hospitality, quest’anno Simone Micheli ha ottenuto l'International Hotel & Property Award 2015 | the Europe Categories – Hotel over 200 rooms. Soggetto di entrambi i premi è il  Barcelò Hotel Milan di cui l’architetto ha curato il progetto d’interior e illuminotecnico, su progetto architettonico di Giancarlo Marzorati.

Con 280 camere, sei sale congressi, due ristoranti e un centro benessere, l’hotel 4 stelle superior, situato in prossimità dei poli fieristici Rho-Fiera e Fiera Milano City, è una struttura distintiva, iconica e trasversale, luogo di contaminazioni e riferimenti culturali futuristici.

Gli interni dell’hotel sono concepiti come un’architettura dentro l’architettura, un insieme armonico capace di generare innovazione, con spazi comuni comunicanti e interattivi,  pensati in un’ottica di ibridazione e di contaminazione delle funzioni. La hall  è infatti non solo luogo di accoglienza e sosta ma anche una galleria in cui fare shopping, un’area relax dove le varie zone sono connesse e separate, tramite sistemi modulari, al ristorante e alla caffetteria.

Sculture fitomorfiche costituiscono l’intero apparato strutturale e funzionale del piano terra. 
Le colonne, i desk della reception, il bancone bar, il piano del cook-show, sono costituiti da una materia fluida e dinamica. Laccate lucide, di colore verde acido o rosso brillante, queste sculture contrastano col pavimento in pietra di Luserna che si stende ininterrotto su tutta la superficie. Le poltrone, rivestite in tessuto verde, alcune con schienali decisamente fuori-scala, punteggiano l’intera hall, creando delle isole relax. Dal soffitto scendono macro-lampadari, costituiti da sfere globulari luminose, bianche e verdi, appese a diverse altezze che occupano l’intero spazio a doppio volume dell’ingresso.

La regia illuminotecnica evidenzia i percorsi da seguire e definisce le zone di sosta.

Salendo al primo piano, attraverso la scala o gli ascensori panoramici completamente in vetro, si trovano colori più tenui, a suggerire un maggiore rilassamento attraverso un’atmosfera più ovattata ed avvolgente.

Le pareti lilla delle camere si contrappongono a quelle in legno che salendo dal pavimento, caratterizzano la testata del letto e avvolgono l’intero bagno.

Lungo i corridoi, luci soffuse e rarefatte accompagnano le aree comuni per 16 piani, integrando le numerazioni e i sistemi elettronici d’ingresso alle camere.

Il ristorante completa e richiama il design della hall, differenziando la funzione pur mantenendo una continuità strutturale che completa gli spazi del piano terra in modo naturale. I grandi oblò che si affacciano sul ristorante sottostante e l’ampia bocca che si apre sulla cucina per offrire spettacoli dal vivo e lezioni d’arte culinaria, sono scelte formali dettate dallo spirito interattivo e comunicativo dell’hotel.

Il centro benessere è uno spazio organico, anticanonico e volutamente vivace. Qui tutto è fortemente caratterizzato da elementi come le forme simili a “macro anemoni marini”, che salgono da terra a tutta altezza o scendono dal soffitto, forandolo e portando con sé cascate d’acqua.