Nendo, il nero e il gioco della prospettiva

Per l’allestimento di una gallery del Padigline giapponese a Expo 2015, Nendo ha pensato ad una particolare installazione basata su 16 gruppi di oggetti appartenenti al rito della tavola, in linea con il macro tema dell’esposizione internazionale.

In uno spazio di circa 11 metri per 3, nella gallery è stato inserito un tavolo da pranzo nero accompagnato da 24 sedie. Giocando con il senso della prospettiva,  il tavolo insieme alle sedie sedie aumenta gradualmente in altezza permettendo di avere fin dall’ingresso un immediato colpo d’occhio sugli oggetti oggetti posizionati sul piano. Per osservare meglio e più da vicino i singoli elementi, i visitatori possono  liberamente sedersi o salire sulle sedie, sperimentando così la relazione funzionale tra tavolo e sedie. Il risultato finale è un unico spazio concettuale che consente di guardare tutti i prodotti da diverse angolazioni e distanze, scoprendone aspetti insoliti che per essere colti hanno bisogno di una più attenta osservazione attraverso anche un atto altrettanto insolito, quello appunto di salire sulla sedia.

Tutti appositamente disegnati per l’allestimento ad Expo,  gli oggetti sono stati realizzati in collaborazione con artigiani o aziende giapponesi, che esprimono i processi e le tecniche minuziose e accuratissime tipiche della  lavorazione tradizionale locale.

Per trasmettere al meglio questa meravigliosa attenzione ai dettagli, questi oggetti sono tutti neri. L'idea di fondo è che in assenza di colore sia possibile concentrarsi meglio sugli  aspetti più essenziali. Il nero consente di scoprire i colori sottintesi e più nascosti di ciò che si osserva. E’ questo il concetto particolarmente evocativo e poetico dell’esposizione “Colourful Shadows”, un tentativo di far luce sulle complessità che arrivano dall'arte e dall’artigianato della terra del Sol Levante e  che rimangono, per così dire, nascoste al resto del mondo.