FederlegnoArredo. Obiettivo internazionalizzazione

 

Sì all’internazionalizzazione, ma che sia consapevole. Se l’export è l’unico percorso possibile per garantire una prospettiva alle aziende italiane, occorre intraprenderlo con strategia e lungimiranza. Questo è il monito di FederlegnoArredo, nonché la base da cui prende le mosse il nuovo Piano di Promozione Internazionale attivato dall’associazione di settore.

Un programma ricco e ambizioso, ma che parla di concretezza e di reali possibilità per le aziende.

Sette progetti per sette macro aree geografiche, 14 missioni B2B parallele e un unico, grande obiettivo: penetrare nuovi mercati esteri alla ricerca di potenziali clienti e partnership, creando legami stabili con gli operatori in loco.

La federazione guidata da Roberto Snaidero ha selezionato precisi mercati di interesse: Cina, Africa Sub Sahariana, USA e Gran Bretagna, l’area del MENA, Russia e Stati post-sovietici, Sud Est Asiatico, India. Chiare anche le attività che i progetti comportano: alle Missioni B2B si affianca un supporto a tutto tondo per l’azienda che si trova ad affrontare un nuovo Paese; quindi attività di consulenza in loco e in Italia, business procurement, incoming fieristici ed extra fieristici, follow up e molto altro.

Il Piano è stato presentato settimana scorsa presso la sede FederlegnoArredo, in Foro Buonaparte, con un particolare focus sulle aree del MENA, dell’Africa e degli Stati Uniti. Tre zone d’interesse che hanno in comune un’attestata crescita del PIL e un’altrettanta considerevole previsione di crescita per i prossimi anni.

«L’Italia non è più un mercato di riferimento, allo stesso modo non è più possibile dipendere da un solo Paese, o limitarsi a puntare sull’export – sottolinea Roberto Cuneo, Responsabile della Promozione Internazionale – Occorre diversificare e attuare una strategia di internazionalizzazione consapevole. Per questo intendiamo dare supporto alle aziende con un progetto esteso, attraverso un bagaglio di consulenze per approcciare nel modo migliore il mondo intero». 

Le aree di interesse. Si comincia con l’area MENA (Nord Africa e Medio Oriente), che racchiude una varietà di Paesi tra loro molto differenti, molti dei quali dalle altissime potenzialità. Parliamo di Arabia Saudita, Emirati Arabi, oltre a Bahrain, Oman e Qatar. Aree dove l’Italia si posiziona al primo posto per la fascia del lusso.

Due grandi eventi daranno una spinta propulsiva al macrosistema arredamento: l’Esposizione Universale a Dubai nel 2020 e i Mondiali di calcio in Qatar nel 2022, grazie ai quali l’intera macchina dell’hotellerie e del settore residenziale si sta già muovendo in vista dell’affluenza di pubblico internazionale.

L’Iran è invece al centro dell’attenzione per il progetto Italian Contract Office, promosso da Quarkup Group – società di consulenza che affianca FederlegnoArredo per le missioni in questo mercato – che intende dar vita a una piattaforma a sostegno delle aziende operanti nel contract.

Partner di consulenza di FLA per l’area Sub-Sahariana è invece lo Studio Rödl & Partner, la cui sinergia e operatività in questo territorio sono già stati messa alla prova a novembre, con la realizzazione di una prima rete di imprese per la diffusione dell’interior design con cinque aziende aderenti.

In un Paese caratterizzato da enormi contrasti interni, emergono zone di grande interesse commerciale, quali Kenya, Mozambico, Senegal, Sud Africa, Nigeria e Angola grazie alla ricchezza di olio e gas scoperti in tempi recenti. Il raddoppio delle città (quindi di servizi, centri commerciali, opportunità di lavoro) ha contribuito a creare una middle class in continua espansione.

Si passa quindi al Nuovo Mondo: una crescita dell’8,9% del sistema arredamento, nel periodo gennaio-settembre 2014, rende gli USA un territorio sempre più appetibile per le aziende italiane, considerato poi l’aumento del settore residenziale e delle global constructions (si prevede che entro il 2020 il settore costruzioni segni un +4,9%). Tanti i progetti in cantiere nelle maggiori metropoli statunitensi, che lasciano aperte porte e prospettive di collaborazione con i maggiori studi di architettura americani. Solo qualche esempio: le Panorama Tower di Miami, le Millenium Tower di Boston, il New Wilshire Grand Hotel di Los Angeles, il 609 Main at Texas a Houston, la Salesforce Tower di San Francisco.

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