Vivere è una questione di estetica: intervista con Matteo Galimberti

Fondata nel 1967, Flexform ha costruito un’identità aziendale basata sull’evoluzione formale, sulla sperimentazione tecnologica e sull’uso creativo dei materiali. La bellezza degli ambienti living si concretizza nella creazione di divani, poltrone e accessori

Che ruolo hanno avuto i designer nel plasmare l’identità dell’azienda?
Il dialogo tra cliente e designer è fondamentale. La collaborazione con l’architetto Antonio Citterio, che prosegue ormai da quarant’anni, ha permesso ai nostri prodotti di evolversi, pur mantenendo l’inconfondibile design di sempre. Come direbbe lui stesso, ogni progetto ha un padre e una madre: il padre è l’imprenditore, la madre il designer.

Il nostro uso della zona living è cambiato nel corso degli anni?
Moltissimo. Oggi il divano si presta ad attività di qualsiasi tipo: chiacchierare, leggere, dormire, lavorare al computer, guardare la TV e mangiare. Nelle case moderne, l’interazione sociale si è evoluta in modo tale da richiedere arredi accoglienti e rassicuranti. Le sedute dei nostri divani, decostruite e informali, favoriscono relazioni meno “rigide” e più amichevoli; inoltre, grazie alla loro profondità, aiutano ad assumere una postura più rilassata.

Che effetto ha avuto la crisi sul vostro lavoro?
La crisi ci ha spinto a puntare ancora più in alto. Il nostro approccio prevede una produzione di qualità sul territorio italiano, a qualsiasi costo, noncuranti della crisi, e questo ha dato i suoi frutti. Abbiamo una vera e propria vocazione per il mercato di fascia alta, ed è anche la ragione per cui siamo rinomati in tutto il mondo: il nostro è un prodotto sobrio e rassicurante, con una crescente enfasi sulle finiture e sui tessuti, che sono sontuosi, eleganti e raffinati.

Qual è l’approccio di Flexform al mercato?
Puntiamo a promuovere la nostra immagine e ad ampliare la rete di flagship store, 14 in totale, avvalendoci al tempo stesso di distributori di qualità. Crediamo che operare esclusivamente tramite negozi monomarca sia il metodo migliore per promuovere il nostro brand in Italia e nel mondo. Inoltre stiamo lavorando a un progetto volto a estendere lo showroom aziendale, in modo da garantire più spazio alla nostra esposizione, e in futuro vorremmo fare altrettanto con uffici e stabilimenti produttivi, che devono restare 100% italiani.

Qual è il mercato estero in cui riscontrate i migliori risultati? E quali sono le esigenze specifiche che lo contraddistinguono?
Ormai da molto tempo Flexform vanta una solida posizione nel mercato europeo, specialmente in Germania e in Svizzera, che nel complesso continuano a rappresentare il nostro principale mercato di riferimento. Anche i mercati asiatici stanno crescendo esponenzialmente. Essere in grado di dettare tendenza, pur senza esser vincolati alle mode passeggere, significa essere in grado di contare su un giro d’affari stabile in tutti i 75 Paesi in cui operiamo. L’eleganza e la sobrietà dei nostri prodotti soddisfano le esigenze più disparate, ma esistono differenze riconducibili alle tradizioni locali, al clima e alle necessità ergonomiche. I Paesi Bassi, l’Austria e la Germania preferiscono le sedute rigide, con lo schienale alto, mentre il Regno Unito e la Russia prediligono i tessuti personalizzati; in Spagna e in Francia meridionale prevalgono invece i tessuti freschi, come il lino e il cotone.

Qual è il significato dello spot pubblicitario che avete realizzato con Banca Intesa?
Con il suo claim, lo spot focalizza l’attenzione sul dialogo tra banca e impresa, mostrando “un mondo possibile” in cui le aziende, pur operando in un mondo imperfetto, riescono a trovare un partner fidato come Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo ha scelto Flexform come testimonial per i suoi valori di impresa e per il dinamismo che contraddistingue il suo operato, mentre l’azienda vede in Intesa Sanpaolo un partner affidabile, capace di offrire un supporto tangibile anche nei mercati internazionali. Un canale potente come quello televisivo rappresenta un sostegno visibile per i nostri rivenditori italiani, poiché dimostra un ulteriore impegno nel promuovere il marchio tra gli utenti finali.